Cos’è il Coaching.
Il coaching è una relazione personale che si costruisce per mezzo di fiducia, calore e competenza.
Diversamente da altre discipline, come la psicoterapia, il/la coach può avere una relazione empatica con il/la coachee, a patto da astenersi, sempre, da qualsiasi tipo di giudizio e di controllare il desiderio di esprimere il proprio ego dando indicazioni e consigli.
Nella relazione di coaching entrambi gli attori si devono impegnare a condividere un percorso, basato su un metodo il cui obiettivo è far emergere il potenziale che ogni individuo cela dentro di sé.
Tale potenziale è spesso nascosto da pensieri e credenze limitanti che, a partire dall’infanzia, ognuno accumula e stratifica a causa della necessità di adeguarsi a regole e confini dettati dall’educazione famigliare e scolastica e dalla convivenza sociale.
Dunque, nel corso dell’esistenza ognuno di noi è chiamato a bilanciare la propria libertà con l’insieme di regole e vincoli tangibili e intangibili che regolano la vita quotidiana, lavorando per far emergere armonicamente quello che è davvero importante e per indirizzare le risorse in maniera attiva e pratica nel cercare di ottenerlo.
Il coaching può avere una funzione precisa in questo processo, perché permette ad ogni persona di esprimere in totale sicurezza e libertà tutto il potenziale di cui dispone, pianificando attività e sperimentando soluzioni per raggiungere i propri obiettivi con la certezza di operare in un ambiente di totale fiducia, che gli dia la possibilità di sbagliare, imparare e ricominciare.
Cosa non è il Coaching.
Il coaching ha un approccio legato alla soluzione più che al problema, al futuro più che al passato.
Per questo si differenzia profondamente da altre discipline come la psicoterapia o il counseling chiamate invece ad indagare sul passato del paziente, sulle cause di un disagio spesso profondo come possono essere la depressione o l’ansia.
Da un punto di vista pratico invece, il/la coach non è un/a tutor o un/a mentore, perché non influenzerà attivamente le decisioni del/la coachee fornendo consigli o indicazioni, anche se ha competenze o esperienze in un settore specifico.
Le caratteristiche necessarie di un/a Coach.
Il/la coach deve resistere all’impulso di dare consigli diretti, perché rispetta e crede fortemente nella capacità di ognuno/a, se messo nelle condizioni adatte, di trovare le migliori soluzioni per sè stesso/a.
Un/a coach competente aiuterà a far emergere il meglio di una persona, in linea con le sue capacità, desideri e valori per raggiungere concretamente i suoi obiettivi.
Il coaching in pratica e immediatamente aiuta a migliorare la consapevolezza di sè, abbassare la voce (critica) interiore, aumentare l’auto-fiducia, rendere la mente e il cuore calmi, lucidi, sintonizzati e connessi.
Tutto questo per poter prendere le proprie decisioni in maniera chiara e responsabile per costruirsi il miglior futuro possibile.
Ogni coach è diverso dall’altro, ma indifferentemente dal genere, dalla razza, dalla religione, dall’orientamento sessuale o altro, dev’essere un/a professionista formato/a, preparato/a e competente e un essere umano attento e responsabile.
Inoltre deve avere un codice etico al quale far riferimento che sia scritto in modo chiaro e preciso (come https://www.coachingfederation.it/codice-di-condotta-icf-code-of-ethics/) e deve consentire ad un/a potenziale coachee di provarlo/a, garantendo un prima sessione di conoscenza e di assesment, gratuita.
Solo in questo modo sarà possibile costruire i presupposti per un viaggio alla ricerca di sé che sia in totale fiducia e libertà.